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Visitare Palazzo Gallio a Gravedona, Lake Como
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La storia del Palazzo Gallio
Quando nel 1580 il Cardinale e segretario di Stato al soglio pontificio Tolomeo Gallio ebbe il territorio delle Tre Pievi in feudo da Filippo II, fece costruire il suo palazzo sul luogo dove sorgeva l'antico castello del paese.
La posa della prima pietra avvenne tra il 1586 e il 1587 e lo storico G. Stampa nelle sue Notizie storiche attribuisce il progetto e la realizzazione al magistro Giacomo Curti di Gravedona. L'edificio fu però ultimato dopo il 1607, anno della morte del cardinale, che non poté quindi mai abitarvi.
Palazzo Gallio passò ai nipoti del Cardinale, i duchi d'Alvito.
Nel 1634, giunse a Como il cardinale Ferdinando d'Asburgo, Infante di Spagna e governatore dello Stato di Milano. Egli si trattenne in città cinque giorni, poi si imbarcò per raggiungere l'Alto Lario. Giunto a Gravedona fu ospite nel Palazzo delle Quattro Torri (Gallio), prima tappa nel suo viaggio verso la Germania.
A quel tempo Gravedona era il punto di scalo preferito dai nobili che si recavano oltralpe, perché il suo palazzo offriva loro un appropriato luogo di ristoro prima d'affrontare i valichi alpini.
Nel 1623 Orazio Lodovesi, duca di Fiano e generale della S. Chiesa, venne ospitato nel palazzo quando, con 1500 fanti e 500 cavalli, entrò in Valtellina per prendere in consegna la valle in nome e per conto del Papa al quale era stata temporaneamente offerta in signoria.
A proposito di questo palazzo Lo storico Gioseffo della Torre Rezzonico scrive: "... Enrico di Rohan tentò di rovinare con distruzioni e incendi questo palazzo insieme col paese nel 1636. Tuttavia le fiamme, bruciato solamente il tetto, non valsero a distruggere il grande edificio. Indi riportato nel pristino splendore da Francesco Gallio, Duca d'Alvito, Conte di Gravedona, ospitò il Cardinale Ferdinando Infante di Spagna e all'epoca dei nostri avi Vittorio Amedeo, Principe di Savoia e di Piemonte, re di Cipro, quando stabilì di bere in questo luogo le acque termali di Saint Moritz. Roberto Rusca (storico) sembra asserire che la costruzione del palazzo di Gravedona sia stata iniziata da Battista Medici, fratello di Gian Giacomo, quantunque affermi subito dopo che il magnifico edificio venne costruito dal Cardinale Tolomeo Gallio....... Per ritornare al palazzo Gravedonese dei Gallio, il Cardinale Tolomeo Gallio lo compì nel 1586..."
Per quanto riguarda l'usanza di bere le acque termali di Saint Moritz soggiornando a Gravedona, pare che a quei tempi fosse un'abitudine assai diffusa ed alla moda fra la ricca nobiltà. Tuttavia, il palazzo Gallio non fu mai utilizzato come residenza vera e propria e durante l'occupazione francese prima e spagnola poi, fu utilizzato come ospedale.
Oggi il palazzo è sede della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio ed è stato inserito nella lista dei Monumenti Nazionali.
Il palazzo ha l’aspetto di una fortezza di pianta quadrata che, con le quattro torri angolari, ricorda l'antica vocazione castellana del luogo. Le due logge aperte sulle facciate verso il lago e verso monte si inseriscono nella tradizione delle ville rinascimentali; le stanze interne si articolano attorno ad un grande salone centrale.
Il palazzo era circondato da un giardino che attualmente si distende solo verso monte ed era caratterizzato dalla presenza di numerosi alberi di camelia e di rare essenze per le quali era rinomato fin dal 1500. A ricordi di questa particolarità, ogni anno nel Palazzo e nel giardino si tiene la Mostra delle Camelie il giorno di Pasqua e di Pasquetta.