Alla scoperta delle ville di Blevio.
Il nostro tour inizia qui (45.84563132051571, 9.106460641109054), all’altezza di via E. Caronti 104, c’è un piccolo parcheggio gratuito.
Camminate verso sud, tenendo il lago alla vostra destra e prestando la massima attenzione: la strada è priva di marciapiede. All’altezza del civico 86, alla vostra sinistra appare la graziosa Villa Costanza, dimora che offre anche B&B.
Arrivati nei pressi del civico 70, in prossimità di una casa molto stretta con l’insegna storica Lucini, scendete sulla piccola via alla vostra destra: si aprirà presto un bellissimo panorama sul piccolo borgo in riva al lago: siamo nella frazione di Girola. A fine scalinata vedrete i resti delle mura merlate di quello che era l’antico castello di Blevio.
Noterete, lungo la discesa, i primi mosaici di un grande progetto promosso da Blevio chiamato Parco dei Mosaici, 52 opere murali collocate su più percorsi pedonali. Per saperne di più cliccate qui
In questo piccolissimo borgo la scena è dominata dal campanile della Chiesa S.S. Gordiano ed Epimaco, edificio della seconda metà del ‘700.
All’interno vi accoglie una meravigliosa facciata a due ordini, coronata da un bellissimo timpano. Al suo interno sono custodite importanti opere: la visita di Maria ad Elisabetta, attribuita al Nuvolone (1581-1651), una deposizione dalla croce del Morazzone (1573-1626), una nascita di Gesù del Moncalvo (1568-1625). Degno di nota è un organo del 1821, costruito dai fratelli Prestinari di Magenta.
Uscendo dalla chiesa, percorrendo la piccola gradinata che scende sul retro della parrocchia, giungerete in riva al lago, proprio sul fianco sud di Villa Maria. La villa fu edificata sulla pianta di una precedente dimora conosciuta come Ca' dell'Imperatore per aver dato rifugio a Giuseppe II d'Austria nel 1769 durante un violentissimo temporale.
Il nome odierno omaggia il ricordo di Maria Taglioni, famosa ballerina romantica osannata in tutta Europa, che dimorò qui. Grazie alle donazioni dei numerosi spasimanti, Maria divenne proprietaria di numerosi palazzi veneziani, fra i quali la famosa Ca’ d’Oro, ma la sua fortuna venne rovinata dal padre con speculazioni e malaffari. Visse in umiltà fino all’età di 80 anni, guadagnandosi da vivere offrendo lezioni di danza e portamento.
Sul pianeta Venere esiste un cratere a lei dedicato.
La storia ci narra di una seconda Maria che qui dimorò.
“Una bella donna non par quasi che tocchi il terreno: piega la testa de fiori e ne sparge il profumo senza calpestarne pur uno” così fu descritta Maria Letizia Studolmina Wyse Bonaparte, nipote del fratello di Napoleone I. Donna colta e affascinante, moglie di Urbano Rattazzi, presidente del consiglio dei ministri durante i primi anni dell’unità d’Italia.
Tornando all’ingresso principale della Chiesa, alla vostra sinistra notate un portico con una dedica a Carlo Sacco. Nato del 1844 da una famiglia umile, Carlo costruì un piccolo impero con la sua Ditta Lombardini e Sacco, una delle più importanti manifatture di filati di cotone. Complice la sensibilità e intelligenza della moglie Carolina Cerutti, decise di lasciare ogni suo bene all’ Ospedale Maggiore affinché costruisse un padiglione per malati indigenti. Ma non solo! Lasciò anche cospicue sostanze all'Istituto dei Ciechi di Milano e all'Ospedale Sant'Anna di Como.
Siamo nella piccola piazza in riva a lago, chiamata Piazza Senza Pensieri. Vi consigliamo di andare sul molo di attracco per vedere la bellissima Villa Ricordi, appartenuta al famoso editore musicale Ricordi e oggi nota come Villa Da Riva. È curioso sapere che la villa fu edificata sui resti della dimora di Pantero Pantera, capitano gentiluomo e stimatissimo marinaio comasco che divenne comandante della flotta pontificia intorno al 1597.
Alla vostra sinistra, a circa 100 metri, vedere il promontorio tuffarsi nel lago con la bianca Villa Borletti Belgiojoso, oggi conosciuta come Villa Chiara.
Edificata dal conte russo Grigoriy Petrovich Shuvalov per una giovane di cui era follemente innamorato, divenne poi proprietà dei Borletti, un’importantissima famiglia di industriali. Insieme alla famiglia Monzino di Villa Balbianello i Borletti furono pionieri nella grande distribuzione organizzata ideando i primi supermercati e centri commerciali, divenuti famosi come Standa e Rinascente.
Oggi la famiglia gestisce l’impresa Grandi Stazioni con l’obiettivo di riqualificare e trasformare i grandi hub ferroviari in veri e propri centri commerciali.
La villa conserva il ricordo struggente di due vere passionarie che la abitarono: l’attrice drammatica Adelaide Ristori e la nobildonna Cristina Trivulzi Belgiojoso. Adelaide, dal talento straordinario, fu amatissima dal pubblico per il suo fervore patriottico risorgimentale, mentre Cristina, scrittrice e giornalista, coprì un ruolo attivo nel risorgimento italiano grazie alle sue pubblicazioni rivoluzionarie.
Cristina di Belgiojoso, tradita dal marito - Leggi qui la storia - non volle più tornare alla Villa Pliniana, dove Emilio Belgiojoso visse anni di lussuria con la duchessa di Plaisance, scegliendo la villa del conte Shuvalov come sua nuova dimora.
Continuiamo il percorso su via IV Novembre ed entriamo nel borgo. Non salite la scalinata, ma rimanete sulla destra per entrare nel porticato che conduce alla piccola piazza dell’imbarcadero e del ristorante Momi. Potete accedere al dehor del ristorante e godere della bella passeggiata fronte lago, con numerose panchine, zone ombreggiate e mosaici.
Dopo il ristorante Momi, salendo la prima scalinata a sinistra, si raggiunge l’ingresso del Parco dei Mosaici, dove sono esposte la gran parte delle opere del progetto sopracitato. Usciti dal parco, camminando verso il cimitero, sulla destra è disponibile il noleggio di motoscafi Comolakeartist. Un noleggio di due ore costa circa 120 €, ma è un piccolo investimento consigliato per vedere tutte le meravigliose dimore, giardini e darsene che si affacciano sul lago.
Se cercate una soluzione più economica e sportiva potete noleggiare un Kayak proseguendo poco più avanti, sulla stradina in ciottolato, dove troverete A.S.D. Kayak Basso Lario.
Arrivati alla fine di questa strada siete obbligati a salire verso sinistra o scendere a destra in direzione lago. Vi consigliamo di scendere in riva e salire sul pontile per vedere la splendida Villa Cademartori.
Questa dimora nacque per volere della famiglia Artaria, fondatori della più importante casa editrice musicale del XVIII secolo. Nativi di Blevio, gli Artaria si trasferirono a Vienna nel 1760, dove aprirono un negozio di stampe con il nome di Cugini Artaria. Nel 1780 si lanciarono nell’editoria musicale divenendo, in poco tempo, editori di Joseph Haydn.
I successi ottenuti permisero agli Artaria di acquisire anche i diritti musicali di artisti come Mozart, Beethoven, Rossini, Schubert e molti altri.
La villa fu poi acquistata dal banchiere tedesco Giorgio Mylius che la trasformò nelle linee scegliendo uno stile severo ed elegante. Dopo la morte di Giorgio la villa passò all’industriale Corrado Cramer, il cui figlio veleggiò qui con la Cisko Yu, splendido veliero Thames A Rater del 1898 custodito oggi al Museo Barca Lariana di Pianello del Lario.
Dai Cramer la villa passò di proprietà ai Cademartori, importante famiglia casearia con la passione della motonautica. Remo Cademartori fu l’ultimo proprietario del prestigioso Cantiere nautico Taroni di Carate Lario.
Bene, torniamo sulla stradina che sale costeggiando le mura della villa. In alto, davanti a voi, una suggestiva villa in grandi vetrate e acciaio bianco catturerà la vostra attenzione. Sembra un’immensa serra in stile liberty. L’edificio, di recente costruzione, è costituito da due unità abitative ed è attualmente in vendita.
Salite la via e girate la prima a sinistra per arrivare al parco gestito da Wake Board Lake Como, associazione che offre numerosi servizi; Wakesurf, Wakeboard, Sci nautico, Foil Surf, SUP. Yoga, Tubing, ma anche semplice sosta nel parco e ristoro.
Da qui si intravede l’incantevole quanto fiabesca sagoma di Villa Troubetzkoy, fatta costruire dal principe russo Alexander Troubetzkoy. Il principe si rifugiò qui dopo aver scontato una condanna di sei anni ai lavori forzati inflittagli dallo Zar per tentata insurrezione. Qui conobbe e sposò la danzatrice Maria Taglioni.