Il borgo di Gravedona, le sue antiche cartiere, la chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo e Santa Maria delle Grazie.
Dall’Infopoint andiamo verso destra, fino ad incrociare il supermercato Crai. Il bellissimo edificio era anticamente era una cartiera, fu poi acquistato dai Salice, famosi produttori di occhiali sportivi.
Appena dietro al Crai sale la via Suganappa, dove è possibile noleggiare bici elettriche da E-moves rent e-bikes.
Si prosegue la passeggiata tenendo il lago alla vostra destra, verso il centro storico di Gravedona. La pittoresca sagoma dominante di Palazzo Gallio accompagnerà il vostro cammino.
Sul lungolago troverete molti locali e gelaterie con tavoli all’aperto, l’imbarcadero alla vostra destra, per arrivare alla gelateria La Carapiña e l’attiguo Wine Fashion Cafè.
Siete nella piccola piazza storica di Gravedona, chiamata Prà Castello, dove è ben visibile un’imponente struttura quattrocentesca che ingloba una chiesetta sconsacrata, proprietà dei nobili gravedonesi Motti. Era questo il vero cuore pulsante della vecchia Gravedona. La chiesetta sconsacrata è chiamata Chiesa della Madonna di Soledad.
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Da questa piazza, saliamo per la piccolissima via Carate, passando sotto un portico con l’insegna Società Operaria Gravedona. L’insegna storica ci ricorda quale sia l'origine povera di queste terre, una società profondamente legata al tessuto industriale e a quelle tradizioni di dopo-lavoro comunitario come occasione di socializzazione e svago al termine delle fatiche trascorse in fabbrica. Spesso erano società anche di mutuo soccorso, una prima idea di assistenza sociale organizzata.
Bene, salendo la via, dopo pochi metri, entrate nel primo vicolo a destra: vi si aprirà uno scorcio magico su un piccolo ruscello e un presepe. Un vero salto nei tempi remoti.
Torniamo su via Carate e continuiamo la salita, tenendo la sinistra e seguendo la strada principale che curva verso destra, diventando via Sale. Appare un edificio giallo con classico tetto a shed: è un’altra vecchia cartiera Gravedonese, la cartiera dei Cima.
La tradizione cartiera a Gravedona ha origini antiche; pensate che qui, nei primi anni del ‘900, si produceva un particolare cartone utilizzato per la produzione delle suole utilizzate nelle scarpe dei nostri soldati durante la Prima guerra mondiale.
L’industriale Giovanni Cima mise a disposizione parte di queste cartiere al costruttore di motoscafi Timossi e insieme iniziarono a produrre bolidi da corsa. Giovanni divenne anche un grande pilota: leggendarie furono le sue sfide con Eugenio Molinari e Tullio Abbate. Vinse anche la famosa Pavia Venezia del 1982, uno dei raid più importanti al mondo, con scafo CIMA - TIMOSSI motorizzato Bpm.
Siamo arrivati sulla statale ss340, ora giriamo a destra e dopo 50 metri saliamo la scalinata alla nostra sinistra per arrivare alla bellissima e possente chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo. La leggenda vuole la chiesa sorgere sul luogo del martirio dei due santi, decapitati per ordine dell’imperatore Massimiano.
Continuate la salita sulla strada in ciottolato, via Convento, per arrivare alla chiesa Santa Maria delle Grazie e alla sua splendida vista lago sull’intera Gravedona.
La chiesa che ospita anche il convento agostiniano, oggi adibito a biblioteca, fu edificata nel 1467 grazie al contributo di Galeazzo Sforza.
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