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Visitare la chiesa Santa Maria delle Grazie a Gravedona, Lago di Como.
La chiesa e il convento agostiniano (oggi adibito a biblioteca) furono fondati nel 1467, nel luogo dove un tempo sorgeva una chiesa dedicata al Salvatore, in posizione dominante sul paese.
Il convento intrecciò una serie di rapporti con i principali conventi agostiniani osservanti della Lombardia e dalla fine del Quattrocento ai primi decenni del secolo successivo diventò un punto di riferimento come la fondazione benedettina di Piona.
Nel 1474 Galeazzo Sforza contribuì finanziariamente alla fabbricazione che aveva avuto un avvio difficoltoso. Presso il convento di Santa Maria delle Grazie eretto nel 1467, con Bolla di Papa Paolo II, dagli eremitani di Sant'Agostino, doveva essere esercitata l'ospitalità. Infatti, da un documento del 1471 risulta che vi fu un lascito particolare per la costruzione di una foresteria gestita dal Convento stesso, anche se non si sa con esattezza se la foresteria fu realizzata all'interno del complesso conventuale o all'esterno, in un edificio che potrebbe essere identificato in uno stabile ancora visibile nell'attuale via Dosi e Segna n. 5 (non lontano dall'antica Strada Regina), dove sopra l'arco del portale marmoreo è scolpito lo stemma di San Bernardino; santo collegato all'Ordine Agostiniano dei predicatori.
Tuttavia, quell'epoca l'edificio in via Dosi e si trovava all'interno delle mura quattrocentesche del borgo, mentre il convento era all'estremo delle stesse; inoltre, da un attento esame degli ambienti del convento di Santa Maria delle Grazie sono stati riconosciuti due ambienti coevi e separati adibiti a cucina. Dunque, si potrebbe dedurre che le due cucine avessero una diversa funzione: una per i monaci, l'altra per la foresteria. Quello che è certo è che anche a Gravedona, dopo il secolo XV, c’era un ambiente di sosta per i viandanti gestito da monaci.
Il convento fu soppresso nel XVIII secolo da Maria Teresa d'Austria, ma la chiesa rimase consacrata e viene ancora oggi utilizzata.
Architettonicamente, la chiesa segue il modello assai diffuso nella zona ad aula unica scandita da archi trasversali. La struttura è a tre absidi - quella centrale ha la volta a vela – che chiudono sul fondo l’ampio spazio interno.
L'impianto iconografico della chiesa è teso alla glorificazione dell'ordine agostiniano e alla proclamazione della dottrina dell'Incarnazione e dell'Assunzione.
La chiesa ha due portali in marmo di Musso; la lunetta del portale in facciata riporta un affresco cinquecentesco raffigurante la Vergine tra i Santi Agostino e Nicola da Tolentino. I sottarchi e le facciate dei timpani sono affrescati con busti di Profeti, Beati e Santi agostiniani, e i Dottori della Chiesa nell'ultimo sottarco, il più vicino all'altare. Sulla parete del presbiterio si trova l'affresco della Madonna Assunta datato 1496, tra due santi (San Simeone il Giusto e San Giovanni Battista).
Nella seconda cappella a destra, sull'interno del pilastro, si trova un affresco molto famoso nel paese: la Madonna Del Cifulet. Si tratta di un'immagine della Vergine con il Bambino, raffigurata mentre scaccia un piccolo demone, in dialetto chiamato, appunto, il Cifulet.
L'affresco ha una valenza simbolica, con il demone che rappresenta i mali del mondo e, forse, è anche un'allegoria del Protestantesimo che i Grigioni Luterani tentarono di diffondere sul Lario, ma, soprattutto, la figura del Cifulet è da sempre usata dalle mamme per spaventare i bambini troppo vivaci del paese.
Questa cappella è datata al 1509 e fu commissionata dalla famiglia Stampa. Il chiostro ha mantenuto l'assetto originario nonostante la suddivisione e le modificazioni d'uso.
