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L'edificio si presente in puro stile neoclassico con scale simmetriche riunite al livello del giardino che degradano direttamente al lago. Il nucleo originale della villa fu costruita verso la fine del 1700, sulle rovine di un antico monastero dei Frati Umiliati, per conto della famiglia Odescalchi. Nel 1787 passò in proprietà al Conte Andrea Passalacqua che, grazie al contributo degli architetti Soave e Albertolli, la trasformò in una sontuosa dimora con un 'ampio giardino degradante verso il lago. Alla morte del Conte Andrea Passalacqua, il suo erede Giambattista Lucini Passalacqua scelse la villa come residenza abituale, nella quale che si ritirò in età avanzata e dove raccolse i ricordi dei suoi viaggi e allestì una ricchissima biblioteca, luogo di ritrovo di artisti, letterati e musicisti. Fra costoro spicca la figura di Vincenzo Bellini che fu ospite del Conte fra il 1829 e il 1833. Fu in questa villa che il musicista compose alcuni dei suoi capolavori quali: La Norma, La straniera e La sonnambula che gli fu ispirata dalla celebre cantante lirica Giuditta Pasta che a Blevio, sulla riva opposta del lago, possedeva una villa ora parzialmente distrutta. Nella villa soggiornarono personaggi di rilievo come Napoleone Bonaparte e Winston Churchill. Negli anni 1970, Villa Passalacqua è stata ristrutturata da Oscar Kiss Maerth ed oggi è un centro residenziale, sede di molteplici eventi e prestigiosa “location” per matrimoni.