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Fu costruita tra il 1829 e il 1830 nelle adiacenze di villa Passalacqua La villa Immersa in un ampio giardino, si affaccia sulla strada che costeggia il lago, al quale é direttamente collegata da un passaggio aereo.
L'edificio è a pianta quadrangolare e si sviluppa su tre piani. La facciata a lago e caratterizzata dal timpano centrale sul prospetto principale. Uno dei frequentatori della villa fu il maestro Bellini, che nel 1827 giunse a Milano, in cerca di committenti ed estimatori della sua arte Per questo, egli frequentava i più interessanti salotti milanesi dell’epoca dove conobbe e intrecciò legami con i Passalacqua e dove incontrò Giuditta Cantù, moglie di Ferdinando Turina, con cui iniziò una passionale storia d’amore, destinata a continuare a villa Salterio, sulle rive del Lario.
Qui Giuditta trascorse lunghi soggiorni, vivendo al riparo da occhi indiscreti la relazione con Bellini; proprio in quest’epoca il maestro conosceva quel periodo di intensa creatività che lo portò a comporre le più celebri arie de La Straniera e La Sonnambula, anche grazie al sodalizio con la sua interprete preferita, Giuditta Pasta, che risiedeva nella sua villa di Blevio, sull’altra sponda del lago. All’esterno di villa Salterio una epigrafe ricorda ancora quei tempi e quelle atmosfere quando la villa era frequentata dal Maestro Bellini:
Nella quiete ospitale
Di questo ameno soggiorno
Vincenzo Bellini
Venne ad ispirarsi.
Qui scrisse
La “Straniera”
E da qui trasse le estasianti melodie
Della “Sonnambula”
Perché ai posteri sia memoria del fatto.