Le streghe di Lezzeno, tra storia e leggenda
A partire dal 1500, Lezzeno diventò famoso anche per le sue streghe.
Così, infatti, erano considerate le donne di Lezzeno, che si credevano essere capaci di fare malefici sugli sfortunati che le avessero incontrate.
Erano, con ogni probabilità, donne che conoscevano l’efficacia delle erbe officinali, con le quali riuscivano curare e a guarire piaghe e malattie. Documenti dell’epoca testimoniano l’avvenuto processo di alcune donne di Lezzeno accusate di stregoneria e, come si usava all’epoca, messe al rogo.
La storia di questi processi alle streghe non solo riferiti a Lezzeno, ma di molti villaggi del lago, è raccolta e documentata nei registri ufficiale dell’epoca (Archivio di Stato – Archivio Vescovile).
Dunque, dall’epoca della Santa inquisizione (XVI secolo), si narra che le donne di Lezzeno fossero in gran parte delle streghe, tanto che ancora oggi sopravvive il detto stria le Lescén.
Fra le tante leggende sorte attorno a loro ne troviamo una davvero originale intitolata “strii de Lescen e Sarack de Lenn (Streghe di Lezzeno e aringhe affumicate di Lenno) che racconta come, in tempi lontani, tre fanciulle di Lezzeno si fossero invaghite di tre giovanotti di Lenno e abbiano compiuto una spedizione romantica aldilà del lago. Tuttavia, non essendo di così tal bellezza, non furono corrisposte e dovettero tornare al loro paese piene di collera e con voglia di vendetta.
Chiesero allora consiglio ad alcune donne locali, ritenute streghe, perché facessero un incantesimo. La forza della magia risultò così forte che i tre giovane Lennesi non solo si invaghirono delle tre ragazze che avevano prima respinto, ma si consumarono per un amore, ora non corrisposto, tanto da diventare magri come aringhe essicate (sarack).
Nonostante questa sia semplicemente una leggenda, la storia testimonia che nel 1416 a Como, furono condannate al rogo ben 300 streghe, di cui probabilmente una quarantina provenienti da Lezzeno.
Si narra anche che nei tempi antichi le streghe di Lezzeno attraversassero il lago, a bordo di barconi semoventi e governati da uno stregone che li faceva navigare recitando formule magiche. Si dice che sbarcassero ad Azzano e poi salissero a Bonzanigo di Mezzegra e da qui raggiungere la posizione isolata del Praa de la Taca, dove tenevano i loro Sabba ballando tutta la notte attorno al fuoco, invocando spiriti malvagi e demoni.
Il falò di san Giuseppe.
Ogni anno il 19 marzo a Lezzeno viene commemorata la Festa di San Giuseppe. Una delle usanze popolari più antiche del nostro paese è certamente quella del Palio dei Falò, accesi lungo le rive del lago la notte della vigilia. Una delle supposizione delle origini della festa dei falò pare che sia legata al rogo delle streghe.
Tuttavia, la tradizione affonda le sue radici all’epoca romana; una cerimonia di purificazione pagana per celebrare l’avvento della primavera con l’accensione di fuochi propiziatori e gettando gli oggetti vecchi non più utilizzati. Ricordiamo che l’anno iniziava con la primavera: lo scopo di questo rito era, dunque, quello di placare gli animi degli dei, invocando un raccolto abbondante.
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